Vittorio Gussoni nacque a Milano nel 1893 da una famiglia di derivazione artistica, ed imparò infatti le prime tecniche di disegno dal padre. Per avere una formazione adeguata entrò all’Accademia di Brera, e diventò allievo dei maestri Cesare Tallone e Ambrogio Alciati.
Gli insegnamenti del Tallone lo indirizzarono verso la rappresentazione di un disegno vero e realistico, curato nei dettaglia che donasse l’impressione di perfezione naturale, e successivamente anche Alciati lo rese partecipe delle sue nozioni da rinomato ritrattista.
La prima esposizione di Gussoni avvenne nel 1922 alla Biennale di Brera, e da qui venne nominato socio onorario dell’Accademia, e nello stesso anno espose anche alla Famiglia Artistica di Milano il ritratto La Spagnola; l’anno seguente partecipa alla stessa mostra con diversi ritratti di modelle ed un autoritratto, mentre alla Permanente di Milano si presenta con l’opera Mantilla.
Questi dipinti riscossero molto successo non solo in Italia ma anche all’estero, prova del fatto che il Gussoni fosse già un artista completo e con un’ottima padronanza delle tecniche pittoriche e dell’uso del colore. Nei suoi ritratti Vittorio Gussoni preferì senza dubbio soggetti femminili, come dimostra la serie delle spagnole, figura che riprese numerose volte nel suo corso artistico.
La bravura del pittore si riconosce non solo dalla caratterizzazione dei personaggi, che spesso ritrae in atteggiamenti seducenti ed intriganti senza cadere nell’esagerazione, ma anche dagli sfondi e dai paesaggi che tratta allo stesso modo con facilità ed abilità, così come alcune nature morte e rappresentazioni di animali. Gussoni morì nel 1968 a Sanremo e l’unico rammarico è che al giorno d’oggi i suoi dipinti non sono facilmente reperibili poiché appartenenti in maggior parte a collezioni e gallerie private.