Fernando Botero è considerato un pittore molto rappresentativo dell’età contemporanea. I suoi quadri sono facilmente riconoscibili per quella sua capacità di creare l’unicità all’interno dei lavori da lui dipinti.
Caratteristica delle sue opere è la dilatazione delle forme che diventano in un certo senso irreali e di grandi dimensioni. I personaggi raffigurati sono come immobili, come delle sculture senza emozioni.
Fernando Botero nasce nel 1932 a Medellin, in Colombia e viene iscritto da piccolo alla scuola elementare e poi presso una scuola secondaria gesuita. Le sue prime pubblicazioni iniziano con “El Colombiano” nel 1948.
Il trasferimento a Bogotà è molto importante per lui perché è in quest’occasione che riesce ad inserirsi in circoli culturali. In seguito si sposta a Parigi per darsi allo studio dei maestri di pittura più famosi.
Ma la città in cui decide di vivere per sempre, nel 1966, è New York e qui dagli anni ’70 in poi comincia a lavorare sulle prime sculture. Le successive saranno decisamente più cupe in seguito ad una tragedia familiare: la morte del figlio di quattro anni in un incidente stradale.
Dopo due matrimoni falliti, tra il 1976 e il 1977 la sua unica attività è la pittura e i soggetti da lui ritratti sono molto vari: dai serpenti ai gatti fino ad una grande caffettiera.
Il successo arriva presto e tante sono le mostre e le esposizioni delle sue opere, in particolare quelle in Germania e negli USA. A congratularsi con il suo lavoro è addirittura il settimanale “Time” che lo descrive con parole molto positive.
Le sue successive mostre sono organizzate anche nel resto dell’Europa, senza mai abbandonare la grande mela e la “sua” amata Bogotà. Va definendosi, a questo punto, uno stile sempre più personale e ancora visibile nei suoi ultimi e attuali allestimenti in tutto il mondo.